Ad aprile 2020 Liliana Segre incontra gli studenti di Rondine, borgo in provincia d’Arezzo, oggi noto come “Cittadella della pace”: ha scelto questo luogo per il suo ultimo intervento pubblico rivolto agli studenti e il motivo è evidente.
Ad accogliere chi varca la soglia del borgo sono proprio alcune sue parole – «Ho scelto la vita e sono diventata libera» – e il disegno di un cancello che rimanda a pagine buie del Novecento.
A pochi metri di distanza si trova la “scuolina”. In questo edificio, venerdì 20 e sabato 21 gennaio 2023, dieci docenti dell’Istituto Romero di Albino, specializzati in materie umanistiche e scientifiche, hanno svolto la formazione necessaria per poter insegnare nel corso Rondine che da quest’anno è operativo all’interno del liceo delle scienze umane del nostro istituto.
Tutto nasce da un’idea di Franco Vaccari, psicologo e formatore attivo nel mondo dell’associazionismo (soprattutto di matrice cattolica), grande sostenitore del dialogo ecumenico e interreligioso. Partendo dalla visione di Vaccari, il borgo medievale ospita dal 1998 giovani laureati dai 21 ai 30 anni provenienti da nazioni in guerra, quali Palestina e Israele, Russia e Ucraina, Bosnia e Serbia. Si viene così a creare una “World House”, all’interno della quale si cerca di analizzare il conflitto senza demonizzarlo, ma intendendolo come dimensione che fa parte della vita di relazione di ciascuno di noi. L’obiettivo è proporre una gestione del conflitto non degenerata, cercando di disarmarsi a vicenda e tenare di avvicinarci a chi consideriamo come nemico, partendo dall’assunto che l’«umano integrale» non esclude nessuno.
Alcuni degli studenti formati all’interno di questo progetto hanno fatto tesoro dell’insegnamento della gestione del conflitto e sono tornati in patria raggiungendo posti di rilievo all’interno del loro governo: in loro risiede la speranza per un futuro di pace.
Lo stesso percorso, con la giusta curvatura, è stato proposto anche a noi docenti: ci è loro assegnato, infatti, un compagno di viaggio proveniente da una delle scuole che hanno partecipato al progetto in questa sessione di formazione, un liceo di Morbegno e di Cremona. Durante la formazione abbiamo avuto modo così di confrontarci, in gruppo e in coppia, con parole come: “disarmarsi”, “ospitalità”, “fidarsi”, “ascoltarsi”, “differenze”, “relazione”, insieme ad altre maggiormente difficili da affrontare, quali “dolore” e “degenerazione”.
È stato un momento molto intenso, sotto la supervisione di due psicologhe che propongono questo tipo di corsi di formazione anche a manager o in altre realtà lavorative.
All’interno del borgo vengono inoltre ospitati alcuni studenti del quarto anno (QAR) che provengono da diverse regioni italiane (inclusa una nostra studentessa di 4M). Questi giovani hanno la possibilità di apprendere in un contesto in cui sono promossi rapporti pacifici e promuovere sinergie con i giovani laureati della “World House”.
L’impressione generale è stata quella di un’esperienza vissuta con ritmi gradevolmente compassati, all’insegna della collaborazione e gustando l’ottima cucina della Locanda del borgo, perché il conflitto si affronta anche a tavola!
Del resto, data la presenza di persone che provengono da diversi paesi, anche la parola “convivialità” e “festa” sono fondamentali a Rondine, perché qui vengono celebrati (oltre ai compleanni) tutti gli eventi, le festività nazionali e quelle religiose in un’ottica di condivisione delle culture.
Invitiamo chiunque fosse interessato a scoprire la realtà di Rondine e a farne conoscere la bellezza generativa, perché come dice Jean Vanier:
“Essere umani significa sapere come essere in relazione. Ed essere in relazione è dire all’altro: “Raccontami la tua storia, spiegami le tue ferite, dimmi dov’è il tuo cuore, che cosa davvero desideri”
Per chi volesse approfondire qui sotto il link alla puntata di Caro Marziano dedicata al borgo di Rondine su raiplay
https://www.raiplay.it/video/
A cura della prof.ssa Laura Morarelli e del prof. Roberto Gelmi
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